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Cgil Roma e Lazio: investire per rilanciare la sanità

L’intervento di Natale Di Cola sul Corriere della Sera di Roma del 10 febbraio 2023

Nel Lazio, il diritto alla salute e a un’assistenza sanitaria gratuita per tutti, indipendentemente dal reddito e dal luogo in cui si vive, è da tempo a rischio. L’accesso ai servizi varia da territorio a territorio e a seconda della disponibilità economica dei cittadini, creando forti disuguaglianze che ostacolano il pieno accesso alle cure.

Per questo, la Cgil chiede a tutte le forze politiche che si candidano alle elezioni regionali l’impegno di avviare la prossima consiliatura con l’istituzione di una Commissione che mandi in porto, in tempi brevi, il Piano Sanitario Regionale.

Tenuto conto della recente uscita dal commissariamento della sanità laziale, ci sembra doveroso che le forze politiche che andranno a comporre il nuovo Consiglio regionale si assumano la responsabilità di un atto programmatico fondamentale sul SSR, di cui da troppi anni il nostro territorio è privo.

Con questo obiettivo, e per onorare l’impegno assunto nel suo VII Congresso, la Cgil di Roma e del Lazio promuoverà, nel corso del 2023, gli “Stati generali della salute della comunità del Lazio”. Sarà l’occasione per suscitare un dibattito pubblico, a partire dalle proposte che la Cgil ha maturato ed è in grado di avanzare alle forze politiche e alle istituzioni sanitarie.

Per rilanciare la sanità, la Regione Lazio deve affrontare una serie di questioni per noi prioritarie. In primis, occorre procedere a un grande piano di assunzioni e stabilizzazioni – almeno 10mila unità – per compensare il mancato turn-over di questi anni e la conseguente riduzione del personale di circa 7mila operatori; è necessario inoltre investire sui Pronto Soccorso, per scongiurare sovraffollamenti e lunghe attese, intervenendo con azioni mirate: l’aumento dei posti letto nei reparti, l’incremento del personale sanitario di emergenza-urgenza e la dimissione dei ricoverati anche di sabato e di domenica; è fondamentale che si completino, infine, i percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali in tutte le Asl, prendendo a carico la popolazione interessata.

Le risorse del PNRR devono costituire l’occasione per ribadire la centralità del servizio pubblico nella cura della persona.

Ci aspettiamo scelte coraggiose da parte delle forze politiche, scelte che mirino a eliminare le diseguaglianze crescenti nell’accesso alle cure e diano soluzione ai temi che il sindacato rileva da anni. Serve un vero cambiamento perché se la salute è un diritto che va garantito a tutti, anche la sanità deve essere pubblica e per tutti.

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