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Cgil, Spi Cgil di Roma e Lazio: pubblicate linee guida regionali sui percorsi assistenziali in sanità

Sono state pubblicate le linee di indirizzo regionali per l’organizzazione di percorsi assistenziali per le persone con disabilità non collaboranti. Lo riferisce in una nota, la Cgil e lo Spi Cgil di Roma e del Lazio. “Già il 30 marzo 2021 – continua la nota – era stata varata la legge sulle Disposizioni per l’istituzione e la promozione di un percorso a elevata integrazione socio-sanitaria in favore di persone con disabilità non collaboranti; dal 13 febbraio un passo in avanti sulla specifica presa in carico sanitaria e di accesso alle cure ai servizi ospedalieri della regione a tutti i cittadini, in particolare a quelle che hanno problematiche importanti sia fisiche che psichiche tali da inibire la capacità di collaborare per accedere accettare le cure”.

L’esperienza del servizio Tobia nella Rete Dama (Disabled advanced medical assistance), attivo da diversi anni sul territorio romano (presso il San Camillo-Forlanini) “viene valorizzata e ampliata – si legge nella nota dei sindacati -, così da offrire l’approccio appropriato e adatto alle specifiche difficoltà ed evitare l’uso di mezzi di contenzione e di interventi coercitivi. Le linee guida stabiliscono che in tutte le aziende ospedaliere, presidi ospedalieri, policlinici universitari, Ircss, dovrà essere previsto, replicato, creato un team operativo del servizio Tobia, quindi un’equipe socio-sanitaria multiprofessionale e multispecialistica che avrà la funzione di un raccordo tra la persona con disabilità, la sua famiglia, la medicina territoriale e i servizi specialistici ospedalieri, per la presa in carico diagnostica e clinico-assistenziale delle persone con disabilità complessa e/o cognitivo-relazionale”.

“Questo ulteriore provvedimento – conclude la nota – ha il grande merito di voler superare le barriere di diverso tipo e rendere possibile l’accesso alla salute e al servizio sanitario regionale a una tipologia di persone che a causa di una grave disabilità ne era esclusa. Si possono superare in questo modo gravi disuguaglianze che, secondo il dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, portavano a una considerevole riduzione dell’aspettativa di vita e una pessima qualità in termini di salute e benessere, offrendo concretamente pari opportunità di cura a tutti. Ci troviamo davanti a un provvedimento importante su cui sarà necessario garantire l’impegno per l’attuazione in tempi rapidi delle linee guida affinché le persone ne possano beneficiare”

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