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80 anni dagli scioperi del marzo 1943 | I documenti dell’iniziativa

A ottant’anni di distanza dagli scioperi del marzo 1943, la Casa della Memoria di Roma ha ospitato ieri un’interessante iniziativa per commemorare uno dei momenti più significativi, e simbolici, della lotta antifascista nel nostro Paese.

Scaturiti dallo stato di disagio causato dalla guerra e dalla politica rovinosa del regime, gli scioperi del marzo 1943, che investirono principalmente le fabbriche del nord Italia, furono infatti la dimostrazione che il fascismo poteva essere sconfitto e che le lavoratrici e i lavoratori erano capaci di unirsi e di lottare per i propri diritti e contro l’annientamento delle libertà e della dignità umana. Mettendo a repentaglio la loro stessa vita.

Alla fine di quel marzo di fuoco, la classa operaia era pronta a dare il proprio contributo all’eroica lotta partigiana e alla Resistenza. Anche la Cgil rinacque in quell’occasione. Il filo rosso, spezzato nel 1922, si riannodò e il Patto di Roma, siglato un anno dopo – il 9 giugno 1944 – sancì l’unità dei lavoratori dando vita alla Cgil unitaria.

All’iniziativa, introdotta da Fabrizio De Sanctis, presidente dell’Anpi provinciale di Roma, e da Luca Anisi, presidente nazionale Fiap (Federazione Italiana Associazioni Partigiane), hanno partecipato Ilaria Romeo, responsabile dell’Archivio Storico della Cgil, Maria Paola Del Rossi, docente di Storia delle relazioni internazionali all’Università della Tuscia e Giorgio Benvenuto, presidente della Fondazione Bruno Buozzi. I loro dettagliati contributi sono stati utili a inquadrare le vicende sotto il profilo storico e storiografico mentre il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, Natale Di Cola, cui sono state affidate le conclusioni, ha agganciato la riflessione al presente sottolineando come oggi, al contrario, il mondo del lavoro non sia unito, come troppo facilmente si divida e non riesca a costruire quelle mediazioni “alte” utili a ottenere risultati concreti e un consenso all’interno del Paese. “Oggi – ha precisato – occorre unire i lavoratori nella lotta contro la precarietà, che è la vera malattia del nostro secolo, un virus che indebolisce il sindacato”. “Per questo – ha aggiunto – credo che iniziative come questa rivestano un’importanza fondamentale. L’impegno della Cgil sarà quello di far vivere la memoria di questi scioperi, di portarla anche dentro alle fabbriche, ai luoghi di lavoro, evitando che si riduca a un amarcord, al ricordo di un glorioso passato che non potrà tornare”

7 marzo 2023

Ascolta l’audio integrale dell’iniziativa

Leggi la relazione di Ilaria Romeo, responsabile Archivio Storico Cgil.

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