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Lavoro: Cgil Roma e Lazio aumentano infortuni, applicare legge regionale su sicurezza

Gli infortuni e le malattie professionali nel Lazio aumentano. Lo dichiara, in una nota, la Cgil di Roma e del Lazio. “Nel corso del 2022, secondo l’Inail – spiega la nota – le denunce di infortunio hanno registrato, rispetto allo stesso periodo del 2021, un’impennata, passando da 36.906 a 53.643, 41.427 delle quali nella sola provincia di Roma: un incremento del 45 per cento a livello regionale – e del 51 per cento rispetto al 2020, quando le denunce erano state 35.584 – e del 47 per cento a Roma. Gli infortuni nel settore dei trasporti e logistica e in quelli della sanità e dell’assistenza sociale – continua la nota – hanno visto un incremento del 40 per cento (rispetto al 25 per cento del 2021) e va rilevato come nel giro di un anno anche gli infortuni femminili siano incrementati del 5 per cento (46 per cento delle denunce nel 2022 rispetto al 41 per cento del 2021). Per quanto riguarda i decessi, si osserva un aumento degli infortuni mortali nel settore delle costruzioni (da 6 a 14) e nelle autofficine e riparazioni (da 6 a 7). Il dato preoccupante – sottolinea la Cgil – in questi settori, è che gli infortuni non emergono dalle denunce. In molti casi i lavoratori occultano gli incidenti per timore di ripercussioni da parte dei datori di lavoro”.

“Un altro dato degno di nota – prosegue la nota – afferisce all’età degli infortunati: oltre il 50 per cento è over 45. Di questi uno su 4 supera i 55 anni. Dato che si riflette anche nei decessi. Sta crescendo, inoltre, il volume di infortuni anche nella fascia Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento), passando da 818 a 1.547 (89 per cento). Nel 2022 registriamo, purtroppo, anche il decesso di uno studente”.” Sul fronte delle malattie professionali – precisa la Cgil – la situazione non migliora: le denunce sono cresciute dell’11 per cento. Le malattie del sistema osteo-muscolare si attestano al 71 per cento seguite, per l’8 per cento, da disturbi psichici e comportamentali e del sistema nervoso. Tutte le altre patologie sono a livelli minimi, tumori inclusi, per via della loro lenta insorgenza. A questo proposito, rileviamo la pericolosità dell’amianto, killer silenzioso che non colpisce solo chi lavora nelle operazioni per la sua rimozione, ma la popolazione in genere, inclusi gli studenti. La presenza di questo materiale, nella forma eternit, è infatti molto elevata nelle scuole della nostra regione: secondo l’Osservatorio Nazionale Amianto sono oltre 2 mila le scuole non ancora bonificate. Ed è grave che a distanza di 36 anni dalla legge 257/92, il Lazio ancora non disponga di un Piano Regionale Amianto”.

“L’odierna Giornata Mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro – aggiunge la nota – non deve essere solo l’occasione per snocciolare dati e statistiche ma per riflettere su come invertire la rotta. La legge regionale per la Promozione della Salute e della Sicurezza sul Lavoro, che dispone in materia di qualità e dignità del lavoro nel settore degli appalti, c’è: va applicata. E i protocolli pure ci sono. Quello firmato da Cgil, Cisl e Uil in Regione risale al 2019. La salute e la sicurezza è una questione centrale per il nostro territorio e per il nostro Paese, uno dei punti chiave della piattaforma che è alla base delle assemblee nei luoghi di lavoro e della mobilitazione nazionale di Cgil Cisl e Uil per una nuova stagione del lavoro e dei diritti. Il 20 maggio – conclude la nota – saremo a Napoli anche per dire basta alle morti e agli infortuni sul lavoro, per chiedere interventi mirati a contrastare le malattie professionali e maggiori investimenti sui controlli e la prevenzione”.

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